La pericolosa correlazione tra farmaci steroidei e materia cerebrale potrebbero contribuire a spiegare in parte gli effetti neuropsichiatrici osservati dopo l’uso a lungo termine dei farmaci, come ansia, depressione, mania e delirio. Nonostante abbiano entrambi la funzione di ridurre le reazioni flogistiche, le due classi di antinfiammatori si distinguono per struttura e specificità. I cortisonici hanno un utilizzo più specifico rispetto ai comuni FANS e, mentre i FANS possono essere utilizzati in modo occasionale e sporadico, gli antinfiammatori steroidei necessitano invece di essere assunti in maniera regolare e per un periodo più prolungato.

Sebbene i FANS siano usati da gran parte della popolazione, non sono adatti a tutti e possono a volte provocare effetti indesiderati. A partire dal 2000 in Italia è vietato dalla legge ed è considerato un reato perseguibile penalmente procurare ad altri, somministrare, assumere o favorire comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive il cui impiego è considerato doping. L’Agenzia mondiale antidoping (WADA, dall’inglese World Anti-Doping Agency) pubblica una lista costantemente aggiornata delle sostanze il cui impiego è considerato doping.

Nonostante il loro uso sia vietato (in Italia vd. legge n. 376), molti atleti ne fanno uso nella speranza di migliorare la loro prestazione sportiva, in particolare aumentando la massa muscolare e di conseguenza la forza muscolare. Gli steroidi androgeni anabolizzanti https://www.rochaautopecas.com.br/2021/03/10/cos-e-per-adattarsi-e-come-funziona/ sono delle sostanze vietate nelle competizioni sportive che vengono sottoposte ai famosi test antidoping. Le dosi non prescritte sono spesso da 10 a 100 volte superiori a quelle prescritte dagli operatori sanitari per il trattamento di patologie mediche.

L’Azatioprina in alcuni casi può diminuire la produzione delle cellule sintetizzate dal midollo osseo come i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine. Per questo motivo è molto importante eseguire un esame del sangue periodicamente per modulare il dosaggio del farmaco, poiché questo effetto collaterale è legato alla dose di azatioprina che viene assunta. Purtroppo però i cortisonici, se da una parte sono quasi “miracolosi”, (in alcuni casi dei veri e propri ”salva vita”), dall’altra hanno alcuni effetti collaterali che talvolta possono essere gravi.

Esempi di principi attivi Cortisonici

Gli antinfiammatori steroidei derivano dal cortisone e sono chimicamente sintetizzati con una struttura simile al cortisolo . I cortisonici sono farmaci antinfiammatori e immunosoppressori, che agiscono principalmente sulla riduzione della sintesi dell’enzima lipocortina, inibendo la produzione di mediatori dell’infiammazione. A volte la loro assunzione è prescritta in caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva . Tra i cortisonici di sintesi piu’ utilizzati ricordiamo il prednisone, il prednisolone, il betametasone, il desametasone ed il fludrocortisone.

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Questi effetti sono di solito modesti, si risolvono spontaneamente e non richiedono la sospensione del farmaco. Un altro effetto collaterale, certamente più raro, è il rischio di andare incontro ad infezioni favorite dalla depressione del sistema immunitario. Generalmente si tratta di infezioni non gravi che richiedono la transitoria sospensione della terapia e l’eventuale utilizzo di farmaci antivirali o antibiotici.

Controindicazioni degli antinfiammatori?

Il betametasone (Beben®, Bentelan®, Betabioptal®, Celestone®, Diprosalic®, Diprosone®, Ecoval®, ) è un glucocorticoide sintetico ad azione prolungata, usato in soluzioni iniettabili per il trattamento di reazioni allergiche e di ipersensibilità, nonché per il controllo di gravi stati infiammatori. Il betametasone è venticinque volte più potente del cortisolo come attività glucocorticoide, ma ha anche minime attività mineralocorticoidi. Il prednisone (Deltacortene®, Lodotra®) è un glucocorticoide sintetico ad azione intermedia, ampiamente utilizzato nella terapia di infiammazioni gravi, malattie autoimmuni, reazioni di ipersensibilità e rigetto di trapianto. Il prednisone viene convertito dal fegato in prednisolone, la sua componente attiva.

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